In tutto il mondo sempre più case automobilistiche si occupano dello sviluppo del motore elettrico, tecnologia che da sempre ha affascinato chiunque studiasse motori.
Addirittura, tra i primi modelli di automobile non era insolito trovarne con motori elettrici, come la prima commercializzata tra il 1832 e i il 1839 che fu inventata dallo scozzese Robert Anderson.
Nel corso degli anni la loro tecnologia e la capacità di carica delle batterie andò sviluppandosi, così che prima della fine del XIX secolo, il pilota Camille Jenatzy riuscì a stabilire il record di velocità rompendo il tetto dei 100 Km/h guidando la Jamais Content, auto elettrica con la forma aereodinamica di un missile.
In seguito vennero sviluppati diversi modelli che fecero molta presa sul pubblico di inizio novecento quali i modelli prodotti dalla Detroit Electric o dalla Baker Electric ed altre aziende dell'epoca.
Ma presto i limiti di prestazioni e fruizione rispetto alle auto che utilizzavano motori a scoppio risultarono evidenti, determinando il declino di questo tipo di produzione fino ai giorni nostri quando l'imminente crisi energetica sta spingendo il mercato a riprendere i vecchi studi e a sviluppare questa tecnologia.
Ciò nonostante i mezzi elettrici più brillanti sono ancora prototipi costruiti da hobbisti.
Il motore elettrico è estremamente efficiente (circa al 90%) ed causa di fattori d'inquinamento quasi nulli, non producendo vapori di scarico. Inoltre in caso d'incidente è molto difficile che i diversi pezzi del mezzo rimangano distrutti o che si incendino, così da renderne possibile il totale riciclo.
All'uso hanno costi molto limitati, dato che il paragone è tra il costo dell'elettricità e quello della benzina; in generale i costi principali riguardano l'acquisto della batteria: nei mezzi più potenti può essere fino all'80% del totale, mentre nei veicoli d'uso cittadino è intorno al 50%.
Il consumo tipico è tra circa lo 0,11 e lo 0,23 Kwh/Km, di cui un terzo è dovuto a dispersioni di una tecnologia ancora perfettibile.
Ma presto i limiti di prestazioni e fruizione rispetto alle auto che utilizzavano motori a scoppio risultarono evidenti, determinando il declino di questo tipo di produzione fino ai giorni nostri quando l'imminente crisi energetica sta spingendo il mercato a riprendere i vecchi studi e a sviluppare questa tecnologia.
Ciò nonostante i mezzi elettrici più brillanti sono ancora prototipi costruiti da hobbisti.
Il motore elettrico è estremamente efficiente (circa al 90%) ed causa di fattori d'inquinamento quasi nulli, non producendo vapori di scarico. Inoltre in caso d'incidente è molto difficile che i diversi pezzi del mezzo rimangano distrutti o che si incendino, così da renderne possibile il totale riciclo.
All'uso hanno costi molto limitati, dato che il paragone è tra il costo dell'elettricità e quello della benzina; in generale i costi principali riguardano l'acquisto della batteria: nei mezzi più potenti può essere fino all'80% del totale, mentre nei veicoli d'uso cittadino è intorno al 50%.
Il consumo tipico è tra circa lo 0,11 e lo 0,23 Kwh/Km, di cui un terzo è dovuto a dispersioni di una tecnologia ancora perfettibile.
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