giovedì 10 giugno 2010

Accumulatori Litio-ione

Sviluppate per la prima volta nel 1912 ad Gilbert N. Lewis, questo tipo di batterie vennero commercializzate per la prima volta solo nel 1991 dalla Sony.
Il catodo è un sale di litio, l'anodo sono atomi di litio circondati da strati di grafite, mentre l'elettrolita è una soluzione di sali di litio e un solvente organico, di solito rispettivamente perclorato di litio in etilencarbonato.
L'uso di composti organici aumenta la conducibilità ionica delle soluzioni.
Le molecole di litio hanno la densità di carica più alta tra tutte quelle che vengono a crearsi in modo spontaneo negli ioni. Questo permette agli accumulatori a base di litio di avere dimensioni molto contenute e un peso relativamente leggero, facilitandone l'immagazzinamento e dando ulteriori vantaggi strategici rispetto agli altri accumulatori.
La tensione a circuito aperto è di 3,6 V.
La ricarica deve avvenire a tensione costante, anche se è bene diminuire l'afflusso di corrente mano a mano che l'accumulatore si carica finchè non raggiunge i 4,2 V. Di solito questo processo termina con l'erogazione del 7% di corrente in meno rispetto a quando era iniziato.
La prevenzione contro un deperimento di queste batterie troppo veloce inizia compiendo ricariche frequenti, prima che si scarichino completamente.
Importante è lo stato di carica in caso si vogliano stivarle, che deve aggirarsi intorno al 40% e andrebbero conservate in un luogo freddo come il frigorifero, ma non il freezer, anche se il loro punto di congelamento di solito è -40° C.
In caso siano fornite del sensore di carica, è bene sottoporle a periodiche scariche complete, così che il tempo indicato sia quanot più vicino all'effettiva durata dell'accumulatore.

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